2018 - CALAGONONE JAZZ FESTIVAL

2018

Info e prevendite 0784232539 – www.intermezzonuoro.it
Prevendite box office

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Organizzazione e direzione artistica ASSOCIAZIONE CULTURALE L’INTERMEZZO

CALAGONONE JAZZ FESTIVAL 2018

ANTEPIRMA 20-30 GIUGNO – 1 LUGLIO
FESTIVAL 26-27-28-29 LUGLIO

ANTEPRIMA

MERCOLEDI 20 GIUGNO

AREA ARCHEOLOGICA SERRA ORRIOS

ORE 19:30


“I CUSTODI DEL TEMPO”

Quartetto Elikes, Coro Prama ‘e seda, Voce narrante Giovanni Carroni

Tratto dal romanzo “Passavamo sulla terra leggeri” di Sergio Atzeni

INFORMAZIONI

Lo spettacolo è un adattamento teatrale in cui letteratura, recitazione, canto corale e musica strumentale si incontrano e si confrontano alla ricerca di un terreno comune. Le bellissime pagine del memorabile romanzo di Sergio Atzeni, in uno stile fantastico e trasognato, narrano l’epopea tragica e grandiosa del popolo sardo, una fonte di ispirazione per la composizione per la colonna sonora che cerca di sottolineare la magia e la difficoltà della storia isolana. Il ruolo del coro e dei musicisti è, come nell’antico teatro greco, di fare da contrappunto e da sfondo alla narrazione teatrale che si dipana lungo i secoli, che dalle “sterminate antichità” arriva fino alla morte della “Reina d’Arborea” Eleonora, terminando con l’invasione spagnola e la resa dei sardi, le cui eroiche imprese verranno tramandate ai posteri. I suoni sono al servizio della parola, e cercano di evidenziarne colori, emozioni, sapori e paesaggi della storia sarda per poter maggiormente riflettere sulla nostra memoria passata e sul nostro futuro.

SABATO 30 GIUGNO

ACQUARIO

ORE 19:30

SOFIA TRIO IN CONCERTO

Mario Meloni chitarra – Luca Deriu batteria – Fabrizio Fogagnolo contrabbasso.

INFORMAZIONI

Il Sofia Trio è un progetto formatosi nell’estate 2015 che nasce dall’esigenza di integrare diversi stili compositivi in cui convivono le influenze della scena jazzistica contemporanea. Si tratta di un’idea che ha coinvolto il chitarrista Mario Meloni e il batterista Luca Deriu, concretizzatasi insieme al contrabbassista milanese Fabrizio Fogagnolo. I tre propongono un repertorio originale che esprime l’incontro tra stili e culture colorate da jazz europeo e sound afroamericano con influenze dalla musica contemporanea. Una la continua ricerca di un giusto equilibrio tra composizione ed improvvisazione, brani politematici con alcuni episodi solistici inseriti tra i temi e brani dove non c’è improvvisazione ma esclusivamente un’interpretazione della partitura. La ricerca di un filo conduttore tra musica “premeditata” e “improvvisata” diventa la cifra stilistica del Sofia trio. Una scelta artistica nata in maniera naturale, visto il background comune ai tre musicisti sia per quanto concerne la formazione (un intenso percorso di studi attraverso i seminari di Paolo Fresu di Nuoro), sia per quanto riguarda l’ascolto e l’attenzione a differenti e molteplici correnti musicali. Sofia, dal greco antico σοφία (sophia), significa sapienza, caratteristica umana alimentata dalla conoscenza che, come scrive il musicologo Stefano Zenni nella sua Storia del Jazz, «sorge dalla migrazione: gli esseri umani, adattandosi a qualsiasi ecosistema iniziano gli spostamenti per accrescere il sapere trasferendo culture, lingue, beni. Mescolandoci ad abitanti di parti diverse del pianeta, produciamo nuovi stili di vita sempre porosi e vitali». Un concetto questo che appartiene fin dagli albori al jazz: una musica porosa e vitale che si evolve grazie alla mescolanza di stili e correnti musicali sempre in movimento. Il percorso creativo e compositivo del Sofia Trio si ispira a tali riflessioni e si identifica in questa storia musicale.

DOMENICA 1 LUGLIO

PARCO MUSEO S’ABBAFRISCA – DORGALI

ORE 19:30

GAVINO MURGIA IN CONCERTO

Gavino Murgia Sassofonosita e polistrumentista

INFORMAZIONI

La cornice che ospiterà l’ultimo concerto dell’anteprima è il parco-museo S’Abbafrisca situato nel territorio di Dorgali.
A riempire i suoni della vallata di Littu, Gavino Murgia, il sassofonista e polistrumentista nuorese cresciuto con pane e jazz, insieme all’amore trasmesso dal padre per la musica classica.
Inizia a suonare a quindici anni, prendendo parte a formazioni pop e funky e collaborando con alcune compagnie teatrali sarde.
In seguito, frequenterà i seminari di Paolo Fresu a Nuoro, partendo poi per Siena dove concorrerà a far parte dell’Orchestra Giovanile Italiana di Jazz come primo sax. Questa immersione nel mondo del Jazz gli consente di accrescere la propria esperienza e di conoscere tantissimi musicisti con i quali compie innumerevoli esperienze musicali in formazioni di ogni tipo: duo, trio, quartetto e così via.
La Sardegna con le sue profonde radici musicali è costantemente presente nel suo percorso sonoro.
Il canto a Tenore nel ruolo di Bassu, praticato già in adolescenza e lo studio tradizionale delle Launeddas, si fondono nel tempo con la musica afroamericana trovando un percorso inedito e originale. Al sax Soprano e Tenore affianca anche il sax Baritono, Flauti e Duduk.
Tra le sue collaborazioni, figurano: Rabih Abou Kalil, Bobby McFerrin, Michel Godard, G.Trovesi, Antonello Salis, Mal Waldron, Djivan Gasparian, Araik Bakhtckian, Salvatore Bonafede, Pietro Tonolo, Paolo Fresu, Famoudou Don Moye, Roswell Rudd, Sainko Namtcylak, Bebo Ferra, Danilo Rea, Babà Sissokò, Badara Seck, Al di Meola, Paolo Angeli, Hamid Drake, Franck Tortiller, Luigi Cinque, Mauro Pagani, Gianna Nannini, Massimo Ranieri, Andrea Parodi, Vinicio Capossela, Piero Pelù, Piero Marras, Bertas, Tazenda, Luigi Lai, Elena Ledda, Solis String , NOA, Gil Dor, Zohar Fresco e molti altri con i quali si è distinto nei principali festival italiani e internazionali.

CALAGONONE JAZZ FESTIVAL

“30+1” XXI EDIZIONE 2018

GIOVEDI 26 LUGLIO

ACQUARIO

ORE 19:00

“THE HEART AND THE VOID” DI ENRICO SPANU

INFORMAZIONI

Ispirato dalla musica folk americana e dal pop di matrice britannica, Spanu ha messo i suoi studi di chitarra classica e fingerstyle al servizio della scrittura di canzoni personali e intimiste in lingua inglese. La pubblicazione di due Ep (Like a Dancer e A Softer Skin) lo ha portato a compiere numerosi tour collezionando quasi 200 concerti nei club di tutta Italia, partecipando a numerosi Festival (Karel Music Expo, Abbabula, Summer Is Mine, Du’ Bauladu, Mondo Ichnusa) e aperture a concerti internazionali Nel 2018 ha pubblicato il suo primo LP The Loneliest of Wars, che ad oggi ha superato i 250.000 ascolti su Spotify e per il quale è stato inserito tra i cantautori da tenere d’occhio e tra i migliori nuovi live dalla redazione di KeepOn Live.
The Loneliest Of Wars è ufficialmente il disco di debutto di The Heart And The Void (Enrico Spanu) anticipato dal singolo Like A Candle e dal video di An Island Might Not Be The End, che racchiude dieci canzoni (e due bonus) scritte negli ultimi tre anni. Il disco, frutto di una lunga e profonda collaborazione col produttore sardo Fabio Demontis, vedrà il minimalismo della chitarra acustica arricchirsi di arrangiamenti di più ampio respiro, con l’utilizzo di archi, fiati e percussioni, a metà strada tra il gusto sporco e lo-fi di artisti come Bright Eyes o The Tallest Man On Earth, e una vena più classicamente acoustic pop alla Passenger. Benché le tematiche delle canzoni raccontino diversi momenti della vita di Enrico e siano spesso legate alla sua terra, la Sardegna, in tutto l’album si respira un’atmosfera internazionale.

TEATRO COMUNALE

ORE 21:30

“CHIARA PANCALDI & DARRYL HALL 4et” Apertura con MAL BIGATTO TRIO

Chiara Pancaldi: voice Roberto Tarenzi: piano Darryl Hall: bass Pistolesi: drums

INFORMAZIONI

Chiara Pancaldi è nata e cresciuta a Bologna, iniziando gli studi di pianoforte classico a 10 anni, e cantando sin dalla primissima infanzia. Sin da subito sviluppa un interesse per il jazz, cantando insieme ai dischi e suonando con gli amici. Laureatasi nel 2008 si diploma al conservatorio di Bologna nel 2012 con un master in musica jazz. In seguito, frequenta workshop di grandi artisti come Michele Hendricks, Rachel Gould, Roberta Gambarini, Jeremy Pelt, Harold Mabern, Barry Harris, Vincent Harring, Bob Stoloff, Sheila Jordan, Dena DeRose. Impara anche il Drupad, una musica classica nord dell’India, studiando in Italia con Francesca Cassio e nel Varanasi (India) con Ritwick Sanyal. Chiara, calca i palchi dei grandi festival nazionali ed internazionali, da Umbria Jazz al London Jazz Festival e molti altri, affianco i grandi del jazz come Cyrus Chestnut, John Webber, Joe Farnsworth, Darryl Hall, Kirk Lightsey, Jeremy Pelt, Laurent Maur, Don Menza, Bernd Reiter e Fabrizio Bosso, solo per citarne alcuni. Il suo album di debutto “The Song Is You” risale al 2012 a cui fa seguito “I Walk a little faster”, premiato come miglior disco vocale jazz 2015 dalla rivista giapponese Jazz Critique Magazine.
La sua ultima fatica la vede al fianco di Kirk Lightsey al pianoforte e Darryl Hall al basso per “What is there to say” con due ospiti speciali che arricchiscono la sessione: Jeremy Pelt nel brano “What is there to say”, la traccia che dà il titolo al disco, e Laurent Maur che ha suonato in “The peacocks”.
Per il Cala Gonone Jazz festival, la cantante si esibisce in duo proprio con Darryl Hall. Reduce dall’esperienza postiva, corroborata da pregresse collaborazioni, convincono Chiara ad intraprendere la via del duo in cui la voce melodica della cantante danza sulle note calde del basso. Un dialogo in continua evoluzione, capace di creare una performance unica e diversa ogni volta grazie all’improvvisazione e all’alchimia tra i due sempre imprevedibile.

MAL BIGATTO TRIO

Antonio Farris al contrabbasso ed elettronica, Giuseppe Joe Murgia al sax e Alessandro Garau alla batteria

Ad aprire il concerto del duo Pancaldi – Hall è il Mal Bigatto Trio con Antonio Farris al contrabbasso ed elettronica, Giuseppe Joe Murgia al sax e Alessandro Garau alla batteria. Il gruppo nasce nel 2014 scegliendo la formula del trio senza strumento armonico con l’idea di costruire una musica che cerca di raccontare e di raccontarsi. Nel 2017 registrano “Archetipo” il loro primo disco, composto da nove brani originali scritti dai tre musicisti.
“La musica e le idee scorrono solo se tutti e tre i musicisti sono protagonisti, quasi antagonisti, nello spazio ristretto che non ha cornice, sottofondo, margini o montature. Sempre di corsa, uno appresso all’altro in un continuo capovolgimento di responsabilità nella convinzione che si arrivi tutti insieme al traguardo del comunque non detto, non esplorato, non definito. Perché è questo il paradosso: la forma geometrica perfetta del triangolo crea traiettorie imprevedibili, l’energia non ha pace, l’ascolto genera suoni altri e sensazioni inappagate. La sensazione non è quella della piacevolezza, non c’è quadratura, ma è quella dell’angoscia della ricerca di un approdo o di una partenza nella scoperta che non ci sono veramente.”

VENERDI 27 LUGLIO

GROTTE DEL BUE MARINO

ORE 11:30

ROSSELLA FAA “CANZONI SFUSE”

Giacomo Deiana chitarra, Nicola Cossu contrabbasso, Stefano Sibiriu percussioni

INFORMAZIONI

Il primo concerto alle grotte del Bue Marino vede la poliedrica artista Rossella Faa ripercorrere quindici anni di brani insieme ai musicisti Giacomo Deiana alla chitarra, Nicola Cossu al contrabbasso e Stefano Sibiriu alle percussioni. Un lungo viaggio intrapreso in quartetto che esplora la malinconia del mare e dell’amore nella loro meravigliosa natura.
Rossella Faa studia a Cagliari e si diploma al conservatorio di Pesaro in strumentazione per banda.
Collabora in veste di cantante-corista con Piero Marras, Andrea Parodi, Elena Ledda, Alessandro Di Liberto e Alberto Massidda; il trio vocale Le Balentes (per cui compone testi e musiche dei CD Cantano, Balentes e Cixiri), Paolo Alfonsi e Sandro Fontoni, con Nicola Cossu e Giacomo Deiana (con cui realizza il libro/CD Baa-Bà e il CD/libro Sighi Singin’) La Faa scrive anche per il teatro e le compagnie: Effimero Meraviglioso, Teatro Stabile della Sardegna, Teatro Impossibile, Riverrun, Teatro dall’Armadio, Teatro del Segno. Insegna canto moderno. Collabora a manifestazioni e trasmissioni di supporto alla valorizzazione e diffusione della lingua sarda e ha pubblicato a suo nome 1 CD musicali: In Corde, e 2 libro/CD dal titolo: Baa-bà! e Sighi Singin.

acquario

ORE 19:30

FACES OF ALEX

Alessio Zucca al piano, Mauro Medde al basso, Andrea Murtas batteria

INFORMAZIONI

I Faces of Alex è il nome del progetto ma anche il nome d’arte del pianista, compositore sardo Alessio Zucca, 27 anni di Dolianova. Alessio si diploma al conservatorio di Cagliari in piano jazz nell’ottobre del 2013.
Da sempre amante della musica progressive, cresciuto con gli ascolti dei Genesis, King Crimson e di un vastissimo panorama musicale che va dalla Fusion al Metal si avvicina a 20 anni al jazz e all’improvvisazione del quale apprezza soprattutto i linguaggi più moderni. Decide di avventurarsi nella composizione di un proprio disco solista The Tree of Timeless (in uscita nell’Aprile 2016) durante il suo biennio di studi Jazz a Bologna nel 2014 battezzando il progetto con il nome di Faces of Alex (il significato del nome è la voglia di non mostrare solo un volto musicale ma la propria voglia di poter spaziare liberamente).

DEGUSTAZIONE GUIDATA PRODOTTI TIPICI

TEATRO COMUNALE

ORE 21:30

MATTEHEW WHITAKER

Matthew Whitaker – piano/organ Edward Morcaldi – guitar Sipho Kunene – drums

INFORMAZIONI

Ad attenderci a teatro, l’enfant terrible del pianoforte Matthew Whitaker. Nato nel 2001 a Hackensack, New Jersey, Matthew Whitaker è cresciuto circondato dalla musica e a soli tre anni ne comprende l’amore dopo che suo nonno gli regala una piccola tastiera Yamaha. A 9 anni, Matthew impara come autodidatta a suonare l’organo Hammond B3. Quattro anni dopo, è l’artista più giovane ad essere promosso da Hammond nei suoi 80 anni di storia. A 15 anni, anche la Yamaha decide di appoggiarlo, diventando il più giovane musicista a far parte del mondo stellato di pianisti jazz.
Oggi studia pianoforte e batteria classica presso la Filomen M. D’Agostino Greenberg Music School della Lighthouse Guild di New York, si tratta infatti dell’unica scuola di musica di comunità per non vedenti e ipovedenti negli Stati Uniti. Frequenta anche il Precollege Jazz Program della Manhattan School of Music. I suoi studi comprendono anche la Harlem School of the Arts e fa parte della Jazz House Big Band e della Organ Messengers di Jazz House Kids a Montclair, NJ.
Whitaker ha ricevuto il premio “Outstanding Soloist Award” dal Jazz al Charles Mingus High School Competition & Festival del Lincoln Center e alla Essentially Ellington High School Jazz Band Competition & Festival. È stato anche riconosciuto dall’Harlem International Film Festival, che lo ha nominato “Most Remarkable Young Person on Screen”. Al suo attivo ha già diverse tournée sia negli Stati Uniti che all’estero, esibendosi prima dell’Assemblea della gioventù presso la sede delle Nazioni Unite a New York, e in altri palcoscenici di fama mondiale, tra cui: Lincoln Center for the Performing Arts, Apollo Theater, Carnegie Hall e Jazz at Lincoln Center a New York e in Francia, Italia, Germania, Indonesia, Regno Unito, Giappone e Marocco.

Apertura con Cuncordia a Launeddas

Nel 1982 il Comune di Cagliari, facendo seguito ad una iniziativa del gruppo folk Città di Cagliari, finanziò un corso di base di launeddas. La direzione del corso fu affidata a Luigi Lai, uno dei più grandi maestri di launeddas, allievo a sua volta di Efisio Melis ed Antonio Lara, mitici suonatori che molto hanno contribuito allo sviluppo della tecnica dello strumento e all’arricchimento del repertorio.
Il corso ebbe una durata di quattro anni, durante i quali numerosi allievi appresero i fondamenti delle launeddas e cominciarono a sviluppare diverse linee di interesse. Dietro lo stimolo dello stesso Luigi Lai cominciò a prendere forma un grosso ensemble, da lui definito “la banda”, costituito dagli allievi del corso, che eseguiva semplici brani per launeddas e che partecipò a diverse manifestazioni popolari, generalmente di tipo religioso, suscitando un certo interesse.
Nel 1987, venne costituita a Cagliari L’Associazione Culturale “CUNCORDIA A LAUNEDDAS”. La finalità era quella di proporre, non solo la musica delle launeddas, interpretata in modo corale, ma anche la divulgazione della storia di questo strumento e del ruolo che esso ha ricoperto nel tempo, sia dal punto di vista musicale, che socio-culturale. L’orientamento musicale del gruppo viene lasciato immaginare dallo stesso nome “Cuncordia” che, nel gergo dei suonatori di launeddas, significa suonare insieme. Il numero di suonatori che però partecipavano, secondo la tradizione, a questo piccolo ensemble non erano, in genere, mai più di quattro. È stato necessario il superamento di numerose difficoltà, legate soprattutto all’accordatura dello strumento ed al volume non molto elevato per riuscire ad ottenere un’impostazione di tipo orchestrale.

SABATO 28 LUGLIO

GROTTE DEL BUE MARINO

ORE 11:30

YUMA

Sabrine Jenhani – voce, Ramy Zoghlemi – voce e chitarra

INFORMAZIONI

Una ventata di aria fresca e “indie” giunge sino alle Grotte del Bue Marino con il duo tunisino Ÿuma.
Approdati nel mondo della musica il 20 dicembre 2015, il duo si fa notare grazie ad un mash-up originale di canzoni orientali e occidentali, costruendo un ponte tra le culture del Mediterraneo. Così il duo costruisce ponti tra le culture delle due sponde del Mediterraneo, imponendosi nel ricco panorama della musica alternativa tunisina.
I due esplorano l’animo umano, il caos e la ricerca del proprio “alter ego” di una parte mancante L’universo Yuma è quella dell’anima umana quando, nel mondo di disordine, l’anima cerca il suo alter ego, il suo doppio, il suo pezzo mancante, affrontando anche temi politici, sociali o culturali. Il duo si schiera dalla parte dell’amore, in solitudine o deciso dal destino, l’amore dubbioso, in rivolta e che porta infine alla liberazione. Il riferimento alla recente storia del Paese è lampante e il linguaggio poetico scelto per comporre i brani, trae ispirazione da una terra in piena rivoluzione, dalle sue ferite, dalle sue pietre, dal vento e dai colori del crepuscolo, dai sapori e dai profumi che riportano a luoghi esotici eppure vicinissimi.

ACQUARIO

ORE 11:30

RICCARDO ASCANI & ROBERTO IPPOLITI

INFORMAZIONI

Una serata dalle tinte intimiste del flamenco con il duo Ascani – Ippoliti all’Acquario di Cala Gonone, per questa penultima serata del festival. Riccardo Ascani, nasce il 28 gennaio del 1965, è un chitarrista e compositore di flamenco dal passato jazzistico, che ha collaborato con molti artisti di oltreoceano tra i quali George Coleman (Umbria Jazz 1991) e Benjamin Waters. Nel 1991 vince una targa di merito indetta dalla prestigiosa Berklee College of music di Boston. Innamoratosi del flamenco nel 1992 prende contatti con i più importanti virtuosi del genere (Paco de Lucia, Gerardo Nunez, Manolo Sanlucar, Serranitotra i tanti) e con le più importanti associazioni ed accademie di flamenco quali la Pena Flamenca Los Cernicalos di Jerez de la Frontera o l’Accademia di baile di Josè Galvan in Siviglia.
Oggi Riccardo Ascani è tra i maggiori esponenti della chitarra flamenca in Italia, ha lavorato nei più importanti clubs e teatri di Europa ed è soprattutto il creatore di una musica di confine, ricca di melodia e romanticismo che fa del flamenco la sua forza motrice senza però annegare negli stereotipi del genere come si evince dai suoi ultimi albums “Oceani” e “Fiesta en el Mar”. La musica di Riccardo Ascani ci racconta il mare idealizzato nella letteratura e nell’animo di ogni uomo, quel Mare fonte di ispirazione per illustri scrittori e poeti da Omero a Baricco passando per Conrad, Lorca ed Hemingway. Da sempre attivo nella difesa dell’ecosistema marino Riccardo Ascani ha inciso la sua chitarra nella fiction “Il Sindaco Pescatore” (edizioni musicali Rai com, 2016). Oltre che come solista collabora con il trio lirico femminile “Appassionante” col quale ha inciso la sua chitarra nell’album “Salve” e col cantante spagnolo Sergio Muniz dove ha inciso la sua chitarra nel singolo pop-flamenco “Que Calor”.
Roberto Ippoliti inizia lo studio della chitarra privatamente, diplomandosi poi all’UM (Università della Musica) di Roma, dove studia, sotto la guida di alcuni tra i migliori professionisti del panorama musicale italiano (Riccardo Ascani, Simone Gianlorenzi, Marco Gerace, Ettore Gentile, Fabio Mariani), i vari generi della chitarra moderna: il flamenco, il jazz,il rock e il fusion. Dopo il diploma intraprende una intensa attività live in Italia e in Europa suonando come solista e in vari progetti musicali che spaziano dal flamenco (membro del Flamenco Jazz Quartet di Riccardo Ascani), alla world music, passando per il pop e il rock.

I due esplorano l’animo umano, il caos e la ricerca del proprio “alter ego” di una parte mancante L’universo Yuma è quella dell’anima umana quando, nel mondo di disordine, l’anima cerca il suo alter ego, il suo doppio, il suo pezzo mancante, affrontando anche temi politici, sociali o culturali. Il duo si schiera dalla parte dell’amore, in solitudine o deciso dal destino, l’amore dubbioso, in rivolta e che porta infine alla liberazione. Il riferimento alla recente storia del Paese è lampante e il linguaggio poetico scelto per comporre i brani, trae ispirazione da una terra in piena rivoluzione, dalle sue ferite, dalle sue pietre, dal vento e dai colori del crepuscolo, dai sapori e dai profumi che riportano a luoghi esotici eppure vicinissimi.

DEGUASTAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI

ARENA PALMASERA

ORE 21:30

DANIEL KARSLSSON TRIO

Massimiliano Dosoli – Clarinetti, Andrea Carta Careddu- Batteria e percussioni Andrea Leone – Sax Tenore, Jonathan Ho – Contrabbasso

INFORMAZIONI

Il Daniel Karlsson Trio apre i concerti serali all’Arena Palmasera, in una serata all’aperto che mira a coinvolgere non solo gli spettatori, ma chiunque, anche durante una passeggiata, abbia voglia di fermarsi e ascoltare della buona musica alla luce delle stelle, con il sottofondo delle onde e la brezza marina, connettendo i sensi e lasciandoci abbandonare ad essi. Il Daniel Karlsson Trio dal loro debutto nell’album “Das Taxibåt” nel settembre 2013 si è affermato come una delle più interessanti formazioni del jazz svedese ed europeo. Non ultimo il magnifico “Fusion for Fish”, uscito nell’agosto 2014. L’album ha vinto il premio del gruppo jazz dell’anno della rivista svedese 2014, la rivista jazz svedese OJ’s Golden Disc 2015 e lo svedese Jazz Grammy 2015. Anche all’estero, la loro musica ha incontrato riconoscimenti di stampa in Germania, Regno Unito e in Irlanda.
Il 2016 è l’anno del terzo album “The Feel Free Falafel” il quale ha avuto numerose recensioni positive e una vasta diffusione via radio. Il quarto disco “Ding Dong” è stato nominato per lo Swedish Grammy Award come migliore album jazz nel 2018.
Il trio sembra inarrestabile e non possiamo che dirci felici della loro prolifica attività. Nel marzo 2018, rilasciano, infatti, il loro quinto album “No. 5”.

Degustazione guidata prodotti tipici

Apertura con CORO ISTELOTTE

Il Coro Istelotte è un Coro maschile di Dorgali fondato nel 1996, vanta di tantissime esibizioni in Sardegna, continente e all’estero.

DOMENICA 29 LUGLIO

GROTTE DEL BUE MARINO

ORE 11:30

SARAH JANE MORRIS & ANTONIO FORCIONE

Sarah Jane Morris voce, Antonio Forcione chitarra

INFORMAZIONI

Ultima giornata con due concerti esplosivi. Si parte la mattina con la cantante Sarah Jane Morris insieme al chitarrista Antonio Forcione alle Grotte del Bue Marino. Dopo il successo di critica e pubblico grazie all’album “Compared to What” i due ci regaleranno una performance che si avvale di una potente chimica tra i due musicisti. Il disco non è solo una piccola gemma di musica jazz, ma affronta temi attuali e tragedie umane dal dramma dei profughi, la guerra e la traversata del Mediterraneo sino alla violenza sulle donne, tracce alleggerite dalla presenza di brani d’amore, ironici e cover gradite e ben riuscite. Celebre per la sua associazione con i “Communards” a metà degli anni ’80 e per la famigerata riscrittura del classico “Me and Mrs Jones” Sarah Jane Morris ha sempre attirato l’attenzione tanto per la sua politica quanto per la sua voce. Numerosi album da solista e una serie diversificata di collaborazioni musicali su disco, film e palcoscenico, Morris continua a viaggiare sulla cresta dell’onda.
L’ascesa al riconoscimento di Antonio Forcione è una storia di talento, passione determinata a strappare ogni possibile suono ed emozione dalla chitarra. Il risultato è un mix di virtuosismi abbaglianti, ritmi feroci e un’aspirazione spirituale ardente accompagnata da un tocco di umorismo naturale. I suoi 16 album, numerosi premi e i suoi concerti di beneficenza lo hanno reso un artista molto amato che non manca mai di catturare l’immaginazione e il cuore del suo pubblico.

DEGUASTAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI

ARENA PALMASERA

ORE 21:30

PEE WEE ELLIS – FUNK ASSEMBLY

Pee Wee Ellis: sax terno, Tony Remy: guitar, Gareth Williams:keyboard, Laurence Cottle: bass, Guido May:drums, Fred Ross: special guest on voice

INFORMAZIONI

Chiude in grande la XXXI edizione di Cala Gonone Jazz e si torna in spiaggia per salutare fastosamente il festival. Ad attenderci il Funk Assembly di Pee Wee Ellis con l’apertura dei Tenore Durgalesu (sa oche – Giovanni Boeddu; contra – Flavio Patteri; bassu – Jacopo Senette; mesuoche – Franco Sa).
Pee Wee, ex membro della James Brown’s Band e compositore di alcune delle canzoni del celeberrimo musicista soul, (“Cold Sweat” e “Say It Loud – I’m Black and I’m Proud”) è attivo sin dagli anni ’60 come sassofonista. Alla fine degli anni ’70 forma una sua band insieme a David Liebman, con il quale egli registrò “The Chicken”. . Per sette anni lavora come arrangiatore e direttore musicale per Van Morrison per poi riprendere la collaborazione negli anni ’90 e nei 2000 come ospite. Gli anni ’80 sono il periodo in cui fonda la JB Horns insieme ai musicisti con i quali aveva lavorato per James Brown tra cui Fred Wesley e Maceo Parker, dando vita ad un ensemble jazz-funk.
Dopo una carriera da solista, sono numerose le collaborazioni e i percorsi musicali intrapresi, sperimentando sonorità e strumenti diversi tra cui la World Music che lo portano a registrare ed esibirsi con Oumou Sangare, Ali Farka Toure, Cheikh Lo, Anga Diaz e il rinomato bassista cubano Cachao.
Lavorando anche come insegnante di musica, Pee Wee Ellis si guadagna il rispetto e i consensi di colleghi e pubblico e tra l 2009 e il 2011 realizza un tour africano dedicato a James Brown “Stille Black Still Proud”, acclamato in tutto il mondo.

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